Bene partenza alle ore 8.30 del mattino.
Si carica la macchina e ci si mette in strada. L’autostrada alla domenica mattina è un deserto e per le 10 sono al Mugello. Rapido giretto del lago e punto verso l’oasi del wwf.
Quando il navigatore mi indicava pochi metri all’arrivo mi atterrano accanto due elicotteri!
Dopo qualche metro mi accorgo che sulla destra della strada c’era un campo di volo per aeroplani turistici ed elicotteri. Mi ero già messo a insultare il navigatore perché era impossibile che ci fosse un’oasi dove vengono ospitati principalmente volatili in migrazione proprio accanto a un campo volo! Ma con mia enorme sorpresa vedo il cartello “100mt all’oasi WWF” proprio davanti all’ingresso del mini-aereoporto! Questo non me l’aspettavo…
Comunque parcheggio mi metto le pedule (era piovuto e il terreno non era di certo da scarpe da ginnastica) e vado a fare un giro ai bordi del campo volo a fare qualche foto agli aerei intanto che aspetto che un gruppo di toscani finiscano la loro visita al centro di benvenuto dell’oasi.
Torno alla macchina per mangiarmi un paio di panini e mentre sono calmo e tranquillo che mi godo la vista sul lago, il mio panino e la musica degli Evanescence ovviamente tengo aperto la portiera e… zzzz zzz zz … ecco sfiga vuole che l’unica ape da miele che circola sull’intero lago e riesca a resistere con questo freddo venga a rompere i maroni proprio a me il primo giorno di vacanza! Va be è appoggiata solo sulla portiera basta che metto via il panino chiuso bene e non lascio la coca cola aperta e non sarà attirata… Vedo di uscire dalla macchina per non fare la fine del topo in gabbia e lei… ci si infila dentro e si annusa tutto il cruscotto! Sarà stata li 15min!
Bel modo di incominciare la vacanza…
Alla fine chiudo la macchina lasciando 1dito giù i finestrini così se per caso dentro ce ne sono altre sanno da dove uscire…
Zaino in spalla, il bimbo è montato sulla fida 300d (un sigma 50/150mm + extender x2 dal peso di un bambino di qualche mese) . Partiamo.
Al centro d’accoglienza non c’è più nessuno e come mi avvicino si presenta la custode che con forte accento toscano mi racconta un po’ la storia di quel centro e mi dice che se voglio posso girare per conto mio senza bisogno di aspettare il “giro turistico” come da regolamento. In questo modo posso fare qualche foto con calma nei capanni posizionati veramente bene e anche se il periodo non è dei più propizi e le speci particolari o sono già volate più a sud o non sono ancora arrivate dal nord riesco a fare qualche foto che mi soddisfa e mi faccio una bella passeggiata saltando da un capanno all’altro.
A un certo punto mi ritrovo dentro a un capanno una ragazza che sta facendo riprese e che scambio per quella che mi ha accolto ma…
è vestita in maniera diversa (e qui non c’è nulla di strano, si sarà cambiata)
mi sembra avere un taglio di capelli diverso (prima aveva la coda e adesso li ha sciolti anche se sembrano più corti ci può stare)
mi richiede se è la prima volta che vengo, da dove vengo, per cosa sono li…
Questo mi ha fatto pensare e poco dopo scopro che è la sorella gemella della ragazza che mi aveva accolto e che loro due gestiscono l’oasi insieme a altri volontari. Per fortuna che non avevo bevuto se no incominciavo ad avere dei seri dubbi sulla possibilità di arrivare alla fine di questo viaggio.
Tra le varie cose che scopro è che le api li ci sono perché le tengono apposta per gli uccelli del canneto e che ci sono arnie sparse lungo il perimetro del lago… Fa piacere sapere queste cose…
E poi c’è ancora gente che si chiede perché quando parto per un viaggio mi comporto come se dovessi non tornare mai più a casa…
Verso le 16.00 le tenebre incominciano a farsi avanti e oramai è inutile stare nell’oasi.
Mi cambio e mentre faccio una merendina al volo e vedo dove posso andare mi accorgo che Arezzo è abbastanza vicino e la strada per arrivarci sembra interessante…
Un’arrampicata per i colli tra la provincia di Firenze e quella di Arezzo con dei salti di livello da 150mt a 950mt in 18km. E poi da la in alto credo che il panorama sulla vallata sia meritevole al tramonto.
Parto, la macchina credo che mi odierà ma oramai è abituata.
Dopo essermi fermato a fare qualche foto alla vallata di nuvole che mi lascio alle spalle vedo il cartello che mi indica che ho passato il confine della provincia di Firenze e sono in quella di Arezzo. Ho appena passato il punto più alto e adesso mi aspettano un po’ di tornanti ma dopo il primo mi ritrovo ancora un cartello che mi indica che sono tornato nella provincia di Firenze! Dopo neanche 600mt! E dopo 800mt un altro tornate ancora in provincia di Arezzo! Questa volta dopo 3,5km un cambio rapido di provincia e poi si convincono che si passa in provincia di Arezzo.
Mi immagino la follia di chi ha tracciato il confine e la strada… o meglio chi ha messo i cartelli! Anche in altri posti il confine non è così netto ma il cartello viene presentato una sola volta… Va bene…
Dopo poco più di 45minuti e un paio di soste ad ammirare le ultime luci della giornata mi ritrovo all’improvviso a Arezzo. Parcheggio sotto le mura del centro storico e sistemo la macchina fotografica nella tracolla. Il resto metto tutto via e mi appresto a un giretto per il centro storico cercando qualcosa da mangiare. E vedere qualche chiesa e piazza.
Salgo una scalinata lenta ma imperdonabile che mi fa entrare in una delle porte sud della cittadella storica. In giro non c’è un cane. Passo davanti al duomo e al palazzo della provincia e del comune e non ho ancora visto più di due persone nella stessa strada o piazza…
Ma sti ragazzi do stanno alla domenica sera?!?!?!?
Tutte le strade sono o delle scalate per arrivare a un rifugio alpino o delle discese da bob. Addirittura trovo una piazza in discesa dove la chiesa che c’è su un lato ha una differenza di 5 gradini a seconda se scendi a monte o a valle della stessa piazza.
Se tutta la città è così deve essere abitata da fauni invece che da uomini! Buon allenamento per quando arriverò negli Abruzzi.
Dopo un po’ di giri trovo un corso che porta alla città bassa (quella “moderna” e residenziale) e qui si vede la vera vita. Devo dire che all’inizio non si sentiva tanto l’accento toscano ma un mix tra egiziano/marocchino/albanese farcito con espressioni siciliane colte qui e là. Ma più scendo e più le parole mi sembrano appagare l’orecchio. Mi fermo a mangiare un paio di tranci di pizza sui gradini di una chiesa lungo il corso e poi mi appresto a risalire a mo’ di salmone per tornare alla macchina. Non posso farlo tutto in un colpo e decido che è ora di un birrino! Mi butto in un pub simil-irlandese e ordino la mia pinta di guinness. Sulla porta ci sono due ragazze con tanto di cagnusso al seguito e faccio quattro chiacchiere per capire se vale la pena fermarmi a dormire li e visitare Arezzo anche con le luci del giorno o rimettermi in viaggio per la tappa successiva.
Alla fine le ragazze (Laura e Chiara) mi spiegano che al lunedì mattina la vita è pari a zero e forse l’unica cosa per cui rimanere è farsi il giro delle chiese che però non aprono prima di mezzogiorno e quindi decido di farmi qualche altro chilometro e avvicinarmi al Lago Trasimeno.
Scendo per delle stradine di campagna dove, per fortuna, non trovo nessuno se no ci saremmo dovuti buttare nel canale per passare tutti e due.
Sono le 10 e incomincio ad accusare il colpo. Mi butto verso il raccordo dell’autostrada che unisce Bettolle e con Perugina e mi fermo nella prima area di sosta che trovo per passare la notte…
Un altro giorno è passato e sono soddisfatto di come è andata la giornata. Il tempo non è stato dei migliori ma almeno non è piovuto e il sole ogni tanto si faceva vedere.
Una nottata da passare in macchina non mi dispiace. Era dal concerto dei Muse a Firenze che non dormivo in auto. Caso strano sempre in toscana ;o)
Fa un po’ freddo e i bagagli sul sedile posteriore non mi lasciano coricare il sedile ma dormo comodo tanto lo stesso. Sono convinto che anche sui sassi riuscirei a dormire se ho sonno sul serio. Ma poi alla fine c’è solo da riposarsi qualche ora. Mi infilo le cuffie e mi tiro addosso un pile.
Per domani ho contatto con un ostello a Toricella sul lago Trasimeno. Non deve essere malissimo. Staremo a vedere.